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Craniectomie decompressive B. Zanotti
Figura 10. La famiglia
Simpson (famosa serie
televisiva a cartoni ani-
mati statunitense): Ho-
mer, Marge e i loro tre fi-
gli Bart, Lisa e la piccola
Maggie, con le loro capi-
gliature, sono il paradig-
ma dei possibili approcci
cranici, con incisione a
“zig-zag”, lineare, a “pun-
to di domanda” e “bicoro-
narica”.
Per solidarizzare il più possibile il manufatto con il
Cranioplastica
cranio circostante è stata, inoltre, proposta la fissa-
Osso zione con fili incrociati a forma di “8”. Il filo di an-
coraggio, invece che formare un anello incarcerando
protesi-bordo osseo, si incrocia nello spazio fra bor-
do craniectomico ed opercolo, formando, di fatto, una
sorta di “8” .
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Inoltre, è buona norma applicare la tecnica a “puzzle”
lungo i perimetri craniectomici, in quanto scongiura
le dislocazioni protesiche perché la cranioplastica sa-
Figura 11. Il craniotomo deve realizzare una incisione a bordi rà incastonata senza nessuna possibilità di traslazio-
inclinati, affinché la cranioplastica si allochi al meglio nella cra-
niolacunia senza sprofondare. ne. Se invece si tratta di giustapporre due protesi con-
viene sempre che il bordo del loro contatto sia ad “S
italica” e non lineare (43) (Figura 12).
Uno dei problemi che il chirurgo deve poi affrontare
durante la fase ricostruttiva è l’adesione, alle volte as-
sai tenace, dei tessuti molli alla dura. Questo è ancor
Figura 13. L’in-
terposizione di
un sottile fo-
glio di materia-
le inerte impe-
disce l’adesio-
Figura 12. Le tecniche a “puzzle” e a “S italica” impediscono ne dei tessuti
la dislocazione della protesi. molli alla dura.
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